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Il Narcisismo e le sue origini
Per dare una definizione esatta di questa patologia psichica farò riferimento al manuale diagnostico DSM V, nel quale la persona con disturbo narcisista di personalità viene descritta come avente grandiosità nella fantasia o nel comportamento, bisogno di ammirazione e mancanza di empatia.
- Ha un senso grandioso di importanza;
- È assorbito da fantasie di successo, potere, fascino, bellezza illimitati, o amore ideale;
- Crede di essere speciale ed unico;
- Richiede eccessiva ammirazione;
- Ha un senso di diritto;
- Sfrutta i rapporti interpersonali;
- Manca di empatia;
- È spesso invidioso o crede che gli altri lo invidino;
- È arrogante e presuntuoso.
Quanto appena descritto può lasciarci percepire la complessità del concetto di narcisismo e come esso venga spesso utilizzato impropriamente.
Come punizione divina per questo suo comportamento, fu fatto innamorare di sè stesso; un giorno, specchiandosi in un lago, rimase tanto estasiato dalla sua immagine riflessa, che perse l’equilibrio, cadde e morì annegato. Secondo la versione romana del mito, invece, l’indovino Tiresia predisse che Narciso avrebbe avuto vita lunga solo se non avesse conosciuto sè stesso. Narciso, anche secondo questa versione, rifiutava chiunque si innamorasse di lui, compresa la ninfa Eco, i cui lamenti colpirono a tal punto Nemesi, che questa decise di punire il giovane cacciatore. Mentre camminava nel bosco, il ragazzo si avvicinò ad una profonda pozza per bere e, vedendo un bellissimo ragazzo, si innamorò di lui.
Successivamente realizzó che quel giovane che aveva visto era il suo stesso riflesso e, non potendo godere del suo amore, decise di togliersi la vita. Quando andarono a prendere il suo corpo per porlo sul rogo funebre, al suo posto trovarono un fiore cui diedero il nome di “Narciso”.
A livello psichiatrico il termine narcisismo fu adottato la prima volta nel 1892 da Havelock Ellis, il quale analizzó approfonditamente le origini di questo concetto e lo accostò a comportamenti non esplicitamente sessuali. Nel 1899 anche Nacke né parlò, riferendosi però ad una perversione di natura sessuale. Poco dopo fu un allievo di Freud, Sadger, che fece entrare questo termine nell’atmosfera psicoanalitica, mentre è in tempi recenti, nel 1980, che il disturbo narcisistico di personalità è stato annoverato tra i disturbi psichiatri all’interno del DSM-III.
Già le origini mitologiche e storiche ci possono far comprendere la complessità che si cela dietro questo concetto oggi tanto abusato; secondo Jung, guardando alla mitologia possiamo ritrovare la maggior parte degli archetipi che costellano la nostra personalità. Risulta di tutta evidenza che il lavoro per aiutare persone con questa patologia psichiatrica, come anche il sostegno a chi si trova ad averci a che fare, debba necessariamente essere lasciato a professionisti competenti e non a soggetti improvvisati.
Luca Menenti (Psicologo Talenti) riceve tutti i giorni presso lo studio di Roma, zona Talenti-Montesacro-Bufalotta.