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Harry Potter
Quest’anno è il ventesimo anniversario di una delle saghe più apprezzate della storia recente a livello mondiale, ovvero Harry Potter. Questa serie di romanzi, scritti da J.K. Rowling a partire dagli anni 90, racconta la storia del giovane mago Harry Potter, aiutato dai suoi inseparabili amici Ron Weasley ed Hermione Granger. I libri, da cui furono anche tratti dei film, sono ambientati in un mondo magico parallelo sconosciuto a tutti coloro che, non essendo streghe o maghi, vengono definiti “babbani”. In questa realtà, si delinea la lotta fra il protagonista, da cui prende il nome la saga, ed il terribile Voldemort, che vuole conquistare il controllo sul mondo e raggiungere l’immortalità.
Possibili motivi del successo
A distanza di 20 anni, la creazione della Rowling continua a smuovere l’interesse e gli animi di milioni di persone, tanto che appare opportuno chiedersi quali siano le motivazioni di tale successo. Ritengo che sia difficile circoscrivere ad un solo elemento la causa di tale fama. Possiamo, infatti, sicuramente attribuire larga parte del merito all’invidiabile capacità creativa e rappresentativa dell’autrice, ma non possiamo concentrarci esclusivamente su questo. Un altro possibile motivo del successo potrebbe essere individuato nella crescita che ciascun personaggio della saga percorre durante gli anni, anche dal punto di vista psicologico. Molti di noi, infatti, sono cresciuti o hanno trascorso una parte della propria vita insieme ad Harry ed hanno potuto ritrovare all’interno delle sue avventure degli elementi che hanno richiamato, inevitabilmente, qualcosa di assolutamente personale. Ognuno di noi, inoltre, potrebbe sentire più vicino a sè un libro piuttosto che un altro, o anche semplicemente una scena, perché collegati a qualcosa che appartiene alla sua personale storia.
Siamo tutti maghi e babbani
Un elemento che, però, ritengo ci accomuni, è dato dal desiderio di trovare quella realtà magica, che è invisibile agli occhi fisici, e non essere più così dei semplici babbani. Questa realtà di cui parlo è la stessa che ci porta, inevitabilmente, a vivere quell’eterno conflitto fra una nostra parte libidica che ci spinge verso il nuovo, senza viverlo come perdita, ed un’altra parte di noi che, al contrario, ci spinge verso la regressione o peggio la totale immobilità. Questo eterno conflitto, oltre ad avvenire individualmente in alcuni personaggi, penso possa corrispondere all’interno della saga alla lotta tra Harry e Voldemort, ma anche allo scontro tra i mangiamorte, seguaci dell’antagonista, ed i maghi che, nonostante le difficoltà, scelgono di opporvisi.
Ritengo, quindi, che la prima lotta che ognuno di noi dovrebbe cominciare a compiere, nella propria vita, è quella di non essere più un semplice babbano e cominciare a vedere tutte le proprie possibilità che sono in grado di consentirci di vivere dei rapporti umani soddisfacenti perché, forse, quello è il vero modo in cui anche noi possiamo diventare magici.
Luca Menenti (Psicologo Montesacro) riceve tutti i giorni presso gli studi di Roma (zona Talenti-Montesacro-Bufalotta) e Grottaferrata.