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10 Secondi non sono violenza
Il Tribunale di Roma ha deciso di assolvere il bidello che si era reso colpevole di aver palpato un’alunna della scuola per cui lavora. A creare scalpore, tuttavia, sono state le motivazioni che hanno portato a pronunciare tale sentenza. Il giudice ha ritenuto che il fatto non costituisse reato in quanto non provata la volontà del bidello di comprimere la libertà sessuale della ragazza, anche in ragione della breve durata del toccamento (i 10 secondi, in realtà, non vengono menzionati nel verdetto), venendo considerata valida la tesi dell’atto inappropriato ma scherzoso.
La violenza
Ritengo che l’emissione di tale sentenza ci ponga doverosamente di fronte a svariate riflessioni. Appare, innanzitutto, opportuno chiedersi che cosa sia la violenza, la cui definizione è: “Atto o comportamento che faccia uso della forza fisica (con o senza l’impegno di armi o di altri mezzi di offesa) per recare danno ad altri nella persona o nei beni o nei diritti”. Leggendo questa definizione, ritengo che sia innegabile constatare come un diritto di una giovane studentessa sia stato prevaricato, ovvero quello di poter scegliere a chi consentire di toccare il proprio corpo. Quanto appena riportato rappresenta sicuramente la forma più lampante di violenza, ovvero quella fisica; tuttavia ritengo che non ne vada assolutamente trascurata un’altra forma che in molti casi, seppur più difficile da vedere, silenziosa, risulta ancor più dannosa, cioè quella psichica. Possiamo definire quest’ultima: “La violenta reazione, al limite tra biologico e mentale non cosciente, di un malato a uno stimolo umano, percepito come intollerabile, in quanto perturbante la propria identità carente di vitalità e da cui si difende aggredendolo psichicamente”.
In questa circostanza, la violenza di maggior portata, secondo me, è stata perpetrata all’interno del processo conclusosi con una sentenza tanto discutibile. La tesi secondo la quale il tempo di una durata poco significativa non costituisca reato di violenza sessuale troverà probabilmente dei riscontri sul piano giuridico; nel caso contrario forse non sarebbe stata emessa, ma trova ben pochi riscontri sul piano umano. La vera aggressività risulta quella di chi, trincerandosi dietro la razionalità, affonda una lama così tagliente da colpirci tutti nel profondo, immagino in modo particolare la giovane studentessa, che oltre ad essere stata vittima di una violenza da parte del bidello lo è stata nuovamente a seguito del verdetto di non colpevolezza.
In questa circostanza, la violenza di maggior portata, secondo me, è stata perpetrata all’interno del processo conclusosi con una sentenza tanto discutibile. La tesi secondo la quale il tempo di una durata poco significativa non costituisca reato di violenza sessuale troverà probabilmente dei riscontri sul piano giuridico; nel caso contrario forse non sarebbe stata emessa, ma trova ben pochi riscontri sul piano umano. La vera aggressività risulta quella di chi, trincerandosi dietro la razionalità, affonda una lama così tagliente da colpirci tutti nel profondo, immagino in modo particolare la giovane studentessa, che oltre ad essere stata vittima di una violenza da parte del bidello lo è stata nuovamente a seguito del verdetto di non colpevolezza.
Cosa fare a livello sociale
Il rischio di creare un precedente, in questa circostanza, appare quanto mai elevato. Ritengo che, preliminarmente, andrebbe posto rimedio a quello che può diventare un danno ancora maggiore, per poi intervenire a livello più globale. Il magistrato svolge senza dubbio un lavoro molto delicato e di grande responsabilità. È mia opinione che, nel corso di determinati processi, potrebbe risultare opportuna una valutazione anche di altre figure professionali, così che si possa avere un quadro globale della situazione e non rischiare di incappare in errori pericolosi. Non possiamo pensare che chi si rivolga chiedendo aiuto alle istituzioni, che dovrebbero essere in grado di proteggerci e difendere i nostri diritti, possa essere oggetto di una violenza, se pur in buona fede, altrettanto grande, se non maggiore, rispetto a quella esercitata da chi è stato oggetto di accusa.
Luca Menenti (Psicologo Montesacro) riceve tutti i giorni presso lo studio di Roma, zona Talenti-Monte Sacro-Bufalotta.